Islam,sciismo e sunnismo
La religione
Tutto l'insieme della fede si rapporta alla natura dell'uomo e dell'universo e tutte le regole conformi a queste credenze che si attribuiscono alla vita umana, sono designate dal termine di "religione". Se esistono divergenze nell'ambito della religione, prendono il nome di "riti" come i riti sunniti e sciiti dell'islam.
Se consideriamo la religione come un programma di vita (modo di vivere) che si impernia su una fede stabile, possiamo dire che l'uomo anche se non crede alla divinità, non possa vivere senza religione. Il Corano afferma che l'uomo non ha altre scelte che di seguire la religione, come un cammino messo da dio dinanzi a lui affinché percorrendolo, possa giungere alla verità.
L'islam
Islam significa etimologicamente "sottomissione ed obbedienza": la religione che invita gli uomini alla sottomissione a dio. Con questa sottomissione, adorano soltanto il dio unico ed obbediscono soltanto ai suoi ordini. Come il Corano ci insegna, la prima persona che chiamò questa religione "islam" ed i suoi fedeli "musulmani",
fu il profeta Abraham.
L'origine e l'evoluzione dello sciismo
Lo sciismo nacque durante il periodo vissuto da Maometto. Questo termine ha inizialmente designato i partigiani di Ali, genero e cugino del Profeta. Si racconta che il Profeta mise la sua mano sulle spalle di Ali e disse: "è il mio fratello, il mio erede ed il mio successore, dovete lui obbedire".Dunque Ali fu il primo uomo ad accettare l'islam e rispondere al suo appello.
Durante il periodo della profezia, Ali compie servizi di alto valore e manifestò una devozione notevole. Così, quando gli infedeli della Mecca decisero di uccidere il Profeta e circondarono la sua casa, quest'ultimo decise di emigrare a Medina. A causa dei grandi servizi che rese e delle sue virtù personali, Ali fu amato dal Profeta e da i suoi compagni che furono esempio di sincerità e di veridicità. Questi compagni si raccolsero attorno ad Ali e lo seguirono, a tal punto che molti altri considerarono eccessivo questo amore per lui.
Il termine "sciismo" che significa letteralmente "accompagnatore e seguace", si riferisce a quelli che considerano che la successione del Profeta ritorna alla sua famiglia, e che, nel dominio delle scienze e delle culture islamiche, seguono la scuola della famiglia del Profeta. Lo sciismo consiste nel seguire minuziosamnete la tradizione del profeta, praticamente e teoricamente con gli atti e con le parole. La prova principale della legittimità di Ali come successore del Profeta è l'evento di Ghadir-é Khom. Si narra che il Profeta,dinnanzi a miglialia di pellegrini,dopo vari riti lo proclamò ufficilamnete suo erede.
Gli sciiti celebrano quest'evento in questo giorno come un'importante festa religiosa che segna il giorno dove il diritto di Ali alla successione è stato universalmente proclamato.
La causa della separazione tra la minoranza sciita e la maggioranza sunnita
I partigiani di Ali credevano che dopo la morte del Profeta, il califatto (cioè "successione") e l'autorità religiosa sarebbe ritornata ad Ali. Contrariamente alla loro attesa, quando il Profeta lasciò questo mondo, e mentre la sua famiglia ed alcuni amici erano occupati a preparare i funerali, i partigiani di Ali ebbero la notizia dell'attività di un gruppo che si era recato alla moschea dove la Comunità era riunita a causa della scomparsa improvvisa del suo capo. Questo gruppo, che doveva più tardi formare la maggioranza, intraprese con grande rapidità, senza consultare la famiglia del Profeta, né i suoi parenti, né molti dei suoi amici, di scegliere il califfo (successore) per i musulmani, in apparenza per garantire il bene di questi ultimi. Così Ali ed i suoi seguaci furono messi dinanzi ad un fatto compiuto.
Dopo i funerali del Profeta, Ali ed i suoi amici protestarono contro la scelta del califfo e presentarono le loro argomentazioni, ma la risposta fu che questo era il bene dei musulmani.Questa protesta e questa critica furono all'origine della scissione. Per tutto ciò furono conosciuti nella società come i"partigiani.I sunniti che sostenevano il califfo, consideravano che il califfato era una tradizione, cioè una questione di consenso della Comunità.
Lo sciismo non poté ottenere nulla tramite proteste politiche. Per salvaguardare l'unità dei musulmani, Ali non intraprese l'idea di sollevarsi contro l'ordine esistente. Tuttavia coloro che protestarono contro il califfato stabilito rifiutarono di sottoporsi alla maggioranza e continuarono a sostenere che la successione del profeta e l'autorità religiosa appartenevano ad Ali e che per tutte le materie religiose, bisognava riferirsi a lui.
Il principio politico della scelta del califfo con voto e la sua incomptabilità
con la concezione sciita
Lo sciismo sosteneva che la questione più importante che si poneva alla società,era la chiarificazione degli insegnamenti islamici e della cultura religiosa.
Questo scopo poteva essere raggiunto soltanto da qualcuno perfettamente corretto e giusto. Ciò che impedì agli sciiti di accettare il principio elettivo della scelta di califfo da parte del popolo, fu il timore delle conseguenze nocive che potevano risultarne: timore di una corruzione possibile nel governo e della distruzione degli insegnamenti sublimi della religione. Allo stesso tempo, per preservare la potenza dell'islam e salvaguardare i suoi progressi, lo sciismo non mostra alcun'opposizione aperta al resto della società. Gli sciiti, gomito a gomito con i sunniti, parteciparono agli affari pubblici. Ali stesso guidò i sunniti nell'interesse di tutto l'islam ogni volta che tale azione si rivelava necessaria. Omar, il secondo califfo, aveva l'abitudine di dire: "" Che dio non mi impone mai un compito difficile quando Ali non è presente ".
" Il califfato dei tre califfi eletti prima dell' imam Ali"
Lo sciismo afferma che la legge divina dell'islam la cui sostanza è illustrata nel Corano e nella tradizione del Profeta, rimane valida fino al giorno del giudizio e non sarà mai alterata. Il solo compito di un governo islamico è di prendere decisioni con consultazioni nei limiti stabiliti dalla legge islamica ed in accordo con le esigenze del
momento.
Il sunnismo pensava che il Corano dovesse essere conservato sotto forma di costituzione e prestava molto meno attenzione agli "hadis" (le tradizioni del profeta e dei dodici Imam. Per gli sciiti le parole del profeta e dei dodici Imam (l'imam, o la guida, è il titolo dato ad una persona che prende la testa di una Comunità in un movimento sociale particolare, un'ideologia politica o una forma di pensiero scientifico o religioso.) sono validi come i versetti del Corano.
Sotto il califfato dei tre califfi stabiliti prima dell' imam Ali (Abu Bakr 631-633, Omar 633-644, Osman 644-656), la registrazione per iscritto del testo degli hadis fu completamente vietata ed ogni versione trovata doveva essere bruciata. Allora, alcune pratiche furono vietate, altre ammesse, ed altre ancora aggiunte. Si metteva l'accento su alcuni aspetti della religione e se ne trascuravano altri. Presto, numerose proteste affluirono verso la capitale, ma il califfo non ritenne opportuno intervenire..
Dopo la battaglia di Yamamah nel 633, molti di quelli che conoscevano il Corano per passione furono uccisi. Ciò indusse Omar, a proporre ad Abu Bakr, il primo califfo, di mettere per iscritto i versetti del Corano, nel timore che ,se si fosse verificata un'altra guerra, non scomparisse tutto.
Era dunque necessario raccogliere i versetti coranici. Appare stupefacente dal punto di vista sciita che questa decisione sia stata presa sul Corano e che gli hadis che completavano il Corano, e che si trovavano dinanzi allo stesso pericolo, non siano stato oggetto della stessa attenzione.
La maggior parte dei musulmani aveva lo spirito occupato dalle vittorie guadagnate dagli eserciti musulmani e si lasciò abbagliare. Con questa nuova ricchezza e le mondanità che la accompagnarono, poco numerosi furono coloro che si dedicarono alle scienze islamiche alla testa delle quali si teneva Ali che il profeta aveva presentato come il più portato alle scienze islamiche.,
L'avvento del califfato di Ali ed il suo metodo di governo
Alla morte del Profeta, Ali aveva 33 anni. Era allontanato dal califfato con il pretesto che era troppo giovane e che aveva molti nemici fra il popolo. Fu in questo periodo,che alcuni altri compagni del Profeta ed un grande numero di loro discepoli di varie regioni, raggiunsero i partigiani di Ali. Ne risultò che dopo la morte del terzo califfo, da tutte le parti il popolo guardò verso Ali, gli prestò giuramento di fedeltà e lo sceglie come califfo. Così, Ali diventò il quarto califfo dei sunniti ed il primo imam degli sciiti (cioè, era califfo ed imam, cioè aveva allo stesso tempo l'autorità politica e religiosa).
Ali fu finalmente nominato 4° califfo nel 656. Egli seguì le vie del Profeta, riportò la legge
alla sua purezza originale e forzò tutti i poteri politici incompetenti a dimettersi.
Ali continuò ad esercitare il suo governo rivoluzionario, l'opposizione i cui interessi erano compromessi iniziarono a manifestare il loro disaccordo e ad opporre una resistenza,iniziando delle sanguinose guerre.Dal punto di vista sciita,coloro che iniziarono queste guerre civili non avevano altro scopo che i loro interessi personali.
Ali schiacciò le sommosse, ma qualche tempo dopo, nel 661, fu assassinato nella moschea di Kufa durante la preghiera da uno dei partigiani di Moaviah.
Il vantaggio che hanno gli sciiti con il califfato di Ali
Benché Ali durante quattro anni e nove mesi del suo califfato non sia in grado di mettere un termine definitivo ai disordini che agitavano il mondo islamico, riesce tuttavia su tre punti fondamentali:
1)- Grazie alle sue misure giuste ed oneste, rese al modo di vivere del Profeta tutto il suo splendore ed la sua seduzione, soprattutto agli occhi della giovane generazione.
2)- Lasciò dopo di lui un tesoro inestimabile di conoscenze islamiche. Circa undici mila dei suoi giudizi ed aforismi che riguardano diversi argomenti intellettuali, religiosi e sociali sono stati registrati. Fu il primo in islam ad interessarsi alle questioni metafisiche, collegando il rigore intellettuale alla dimostrazione logica. La grammatica araba fu sistematizzata da uno dei compagni del Profeta e da Ali che dettò un piano d'organizzazione per preservare la forma d'espressione coranica.
3)- Egli forma un grande numero di scienziati religiosi fra i quali si trova un numero di uomini pii e mistici. Quest'uomini sono stati riconosciuti dagli gnostici ulteriori come i fondatori della gnosi in Islam. Altri fra i suoi discepoli diventarono i primi maestri di giurisprudenza, di teologia, d'esegesi e di recita coranica.
Il trasferimento del califfato a Moaviah e la sua trasformazione in monarchia ereditaria
Dopo il martirio di Ali, suo figlio Hassan ,che è riconosciuto dagli sciiti come il secondo imam, diventò califfo conformemente alla volontà di Ali ed anche grazie alla fedeltà della Comunità. Ma Moaviah non rimase impassibile di fronte a quest'evento. Andò con il suo esercito verso Bagdad, la capitale del califfato, e dichiarò guerra ad Hassan. Costrinse Hassan a lasciargli il califfato per evitare uno spargimento di sangue e a stipulare la pace. Nel 661, Hassan gli cedette finalmente il califfato.
Moaviah dopo avere acceduto al califfato, dichiarò in un discorso: "Non mi sono battuto contro voi per la preghiera ." Ciò che volevo, era regnare su voi, e questo scopo l' ho raggiunto. Separo la religione dalla politica e non accordo alcuna garanzia che riguarda i doveri ed i regolamenti religiosi.
Spendo tutte le mie forze per preservare il mio potere, a qualunque prezzo"" Si nota che la politica e la religione si presentano nell'islam in una sola unità e si completano reciprocamente.
Moaviah mise il suo progetto in esecuzione,diede l'ordine di spargere commenti sfavorevoli su Ali, dall'alto dei pulpiti delle moschee ed attraverso tutto il territorio dell'islam. Con l'aiuto dei suoi agenti, uccise i più eminenti discepoli di Ali. La maggior parte degli sciiti fu forzata a rinnegare ed anche insultare Ali, pena la morte. Moaviah organizzò l'avvelenamento di Hassan, preparando così la via della successione a suo figlio Yazid.
I giorni più difficili dello sciismo
Il periodo più difficile per gli sciiti fu il regno di Moaviah (661-681) durante il quale non usufruirono di alcuna sicurezza. Due degli imam sciiti contemporanei, Hassan ed Hussein, non ebbero alcuna possibilità di cambiare le circostanze oppressive nelle quali gli sciiti si trovavano.
Il figlio di Moaviah, Yazid, non aveva alcun sentimento religioso ed era poco rispettoso delle norme dell'islam. Lo interessava solo il vizio e la frivolità. I suoi tre anni di califfato (681-684) furono la causa di catastrofi senza precedenti nella storia dell'islam: nel 681, massacrò, nel modo più atroce che ci sia, l'imam Hussein ed i suoi a Karbala; ordinò un massacro generale a Medina e, per tre giorni, diede ai suoi soldati licenza di uccidere e saccheggiare; fece distruggere e bruciare la sacra Kaabah . Con l'assassinio di Hussein, l'antagonismo tra sciiti e sunniti prese una piega definitiva.
Dopo Yazid, la famiglia di Marvan prese possesso del califfato. Il governo di questa famiglia (684-754), inaugurò un impero dittatoriale che si diede il titolo di califfato islamico.
Gli sciiti conobbero giorni amari durante questo periodo scuro. Tuttavia, nonostante l'ingiustizia e l'irresponsabilità dei governi, l'ascetismo e la purezza degli Imam della famiglia del Profeta resero gli sciiti più attaccati alle loro fede. Il primo secolo non era chiuso che già alcune personalità influenti fondavano la città di Qom in Persia e ne facevano una colonia sciita. Tutto sommato, la maggior parte degli sciiti continuava a vivere nascosta, praticando la loro vita religiosa in segreto per garantire la loro sopravvivenza e soprattutto quella della loro fede.
Le disgrazie generate dagli Omeyadi diventarono così ovvie che la maggioranza dei sunniti, furono obbligati a dividere i califfatti in due gruppi "Califfati Rashedine" (guidati correttamente), che sono i Quattro primi califfati (Abu Bakr, Omar, Osman, Ali) dagli altri che cominciano con Moaviah.
Lo sciismo durante l'8° secolo
Nell'8° secolo, cominciò un movimento anti-omeyade in nome della famiglia del Profeta in Persia. Il capo di questo movimento era un generale persiano, Abu Moslem Marvazi, che si ribellò contro il governo omeyade e lo rovesciò. Questo movimento non era tuttavia direttamente derivato dalla volontà degli Imam. Per finire un discendente del Profeta, Abol Abbas, arrivò al potere e fondò il califfato abbasside (750-1258) in nome della famiglia del Profeta. All'inizio, gli abbassidi si mostrano buoni verso il popolo in generale e verso i discendenti del Profeta in particolare. Ma molto rapidamente, si misero ad imitare le vie ingiuste degli Omeyadi: imprigionavano, torturavano e massacravano sia gli sciite che i sunniti.
Lo sciismo nel 9° secolo
All'inizio del 9° secolo, Maamun (813-833), il califfo abbasside, favorì la dimostrazione intellettuale e lasciò una libertà completa alla discussione ed alla difussione delle diverse opinioni religiose. Questa
situazione favorevole fu soprattutto dovuta al fatto che molti libri scientifici e filosofici furono tradotti dal greco, dal siriaco e da altre lingue ancora in Arabo. La gente si mise a studiare appassionatamente le scienze. Gli scienziati sciiti approfittarono interamente di questa libertà spingendo al massimo le attività culturali e la propagazione degli insegnamenti sciiti.
Inoltre, Maamun, per evitare le sommosse degli sciiti,, fece imam Reza, l'ottavo imam, il suo successore. Ne risultò che gli sciiti furono fino ad un certo punto liberati dalle pressioni governative e conobbero una certa indipendenza d'azione. L' imam Reza non accedette mai al califfato e fu ucciso da Maamun.
Lo sciismo nel 10° secolo
Durante il 10° secolo apparirono alcune condizioni nuove che favoriscono la diffusione ed il consolidamento dello sciismo. I Buyidi erano sciita ed esercitavano una grande influenza su Bagdad e sul califfato stesso. Questa nuova forza permise agli sciiti di propagare apertamente le loro
idee religiose.
Lo sciismo dall'11° al 15° secolo
Durante questo periodo, lo sciismo non cessò di svilupparsi anche se la sua potenza e la sua libertà dipendeva dalle condizioni locali e dai sovrani. All'inizio del 12° secolo con l'invasione mongola e di conseguenza la guerra, , i diversi governi islamici non esercitarono una pressione eccessiva sugli sciiti.
Inoltre, la conversione allo sciismo di alcuni sovrani mongoli contribuì in gran parte all'espansione dello sciiismo.
Lo sciismo dal 16°al 17° secolo
Nell'anno 1500, Shah Esmaïl, il fondatore della dinastia safavide (1501-1722) , iniziò una sommossa ad Ardebil, con lo scopo di fondare una nazione sciita indipendente e potente. Dopo guerre sanguinari contro i governatori locali e gli ottomani che detenevano il titolo di califfato, riesce ad unificare la Persia e promuovere lo sciismo come religione ufficiale del suo regno. Così lo sciismo diventò per la prima volta la religione ufficiale di uno Stato musulmano ed a partire da questo momento, restò la religione della maggioranza degli iraniani.
Lo sciismo dal 18° al 20° secolo
Durante quest'ultimi tre secoli lo sciismo ha proseguito un ritmo di crescita naturale. Attualmente, l'Iran è il solo paese al mondo nel quale lo sciismo è riconosciuto come religione ufficiale. I soli paesi dove gli sciiti sono in maggioranza sono: l'Iran (91,2%), l'Azerbaigian (70%), l' Iraq (62,5%), Bahrein (57,2%) ed il Libano (48%). Il sunnismo comprende la maggioranza dei musulmani ed lo sciismo conta un po'più del 10% della Comunità musulmana.
L' Ejtehad
Mojtahed è qualcuno che, con il suo controllo delle scienze religiose ed il possesso di qualità morali, ha il diritto di praticare l'ejtehad o l'emissione di nuovi pareri con il ragionamento su materie che appartengono alla religione.
I musulmani per affrontare minuziosamnete le pratiche religiose si rivolgono ai mojtahed. L'azione che consiste nel seguire i mojtahed si definisce "imitazione". Questa pratica è uno dei fattori che ha contribuito a conservare viva la giurisprudenza dimostrativa sciita attraverso le età.
Osservazione:
Sunniti e sciiti condividono gli stessi obblighi religiosi (la preghiera, l'elemosina , il khoms che significa "dare un quinto del bene", il pellegrinaggio al Mecca, lo Jihad che è generalmente tradotto con "guerra santa" questo termine significa oggi "difesa santa", "incoraggiare a praticare i principi morali", e "proibire le cattive azioni") e le stesse credenze fondamentali (la fede in un dio unico, il credere nella missione dei profeti, il credere nel giorno del giudizio universale).