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conscere iran

L'eredità artigianale dell'Iran è estremamente ricca: tappeto, miniatura, vasellame, lavorazione tessile, intarsiatura, broccato, incrostazione, scultura, ecc..

 Tappeto

La tessitura del tappeto è l'attività artigianale più difusa in Iran. Le origini del tappeto risalgono all'alta antichità. Il più vecchio tappeto conosciuto, trovato a Pazyryk nella Siberia meridionale, fu fabbricato in Persia sotto la dinastia achemenide (550-330 a.C.). Porta la data del 5° secolo a.C. e si chiama il "tappeto di Pazyryk". I motivi del tappeto si inspirano ai bassorilievi di Persepoli: il cervo giallo e chiazzato dell’Iran, i cavalli la cui coda e la criniere sono legate, i cavalieri persiani e medi e le divinita alate.

 Nonostante l'esistenza di questo vecchio esemplare la storia del tappeto prima del periodo safavide (1501-1722) è molto mal conosciuta ed esiste poco di antichi esemplari risalenti a questo periodo. La maggior parte dei tappeti persiani che si trovano nei musei stranieri risale a quest'epoca. Grazie ai re safavidi, la fabbricazione di tappeto diventò una vera industria nazionale ed i tappeti iniziarono ad apparire fra le merci d'esportazione verso i paesi stranieri.

A quell’epoca, i sovrani incoraggiarono la fabbricazione del tappeto ed un buon artigiano poteva sperare di grandi favori. Il regno di Shah Abbass (1587-1629) segnò il miglior periodo del tappeto perisano. Ma a partire dalla caduta dei Safavidi, quest'arte declinò e riprese il suo sviluppo soltanto sotto Qajar (1795-1925). È in questo momento che il mercato europeo si è aperto gradualmente ai tappeti persiani. A causa delle esigenze di questo nuovo mercato, alcune modifiche furono apportate ai motivi ed ai colori dei tappeti.

Tradizionalmente, i tappeti sono fabbricati dai nomadi e dai contadini, allevatori di pecore forniscono una lana di qualità eccellente. Si allevano specificamente alcune specie di pecore per ottenere la lana più fine possibile, e si coltivano piante particolari per ottenere tinture resistenti a qualsiasi sfumatura. La vendita del tappeto per molto tempo ha costituito la principale risorsa delle Comunità nomadi e dei contadini.

 Precedentemente, la fabbricazione dei tappeti era uno dei compiti più importanti delle donne ed era insegnata alle ragazze e l'abilità di una donna a tessere era un criterio determinante nella scelta di una sposa. Le donne nomadi tessono un tipo di tappeto semplificato in lana chiamato "kilim" (ghelim). I kilim sono più sottili e più flessibili dei tappeti. Tessono anche il "jajim", un tipo di tappeto in pelo di capra, abbastanza grezzo, che è più pesante di un kilim.

 Ogni tappeto corrisponde ad una data regione e detiene i suoi motivi ed il suo stile. I disegni si ispirano a volte alla memoria collettiva o alla loro immaginazione. La qualità dei tappeti varia secondo la regione, ed è la densità dei nodi e le tinture che determinano la qualità e, di conseguenza il prezzo. I nodi stretti hanno il vantaggio di dare l'impressione di un disegno più chiaro, avente l'aspetto di una pittura. Se qualcuno esamina la parte posteriore di un tappeto ben legato, può notare disegni e colori netti. Più questo tappeto è netto, migliore ne è stata l'esecuzione. Nei tappeti tessuti a macchina, i disegni appaiono molto sfocati. La chiarezza è dunque un indice certo che il tappeto è stato legato a mano.

La maggior parte dei tappeti fatti a mano si produce nei villaggi e nelle zone tribali dei nomadi. Le città come Tabriz, Kerman, Isfahan, Kashan e Nain ed anche le zone tribali gashgai, bakhtiari e turcmeno costituiscono i centri più importanti di fabbricazione di tappeto. Purtroppo, la tessitura a mano, che fa la distinsione dei tappeti persiani, tende a scomparire a profitto della tessitura meccanica. Attualmente, uno straniero può esportare un tappeto, o due piccoli, di una superficie totale che non superi i 12 m².

Vasellame

Una ciotola del 6° millennio a.C. esposto nel museo nazionale di Teheran, attesta l'anzianità delle terraglie in Iran. A partire dal 9° secolo, il successo dei vasi smaltati superò le frontiere. Quest'arte raggiunse il suo massimo nel 13° secolo. Durante la sovranità mongola, la forte influenza cinese comportò la rappresentazione corrente di motivi figurativi. Il 18° secolo segnò l'inizio del declino. I più bei esempi di vasi Persiani sono stati trovati a Neishabur, a Rey ed a Gorgan e sono conservati nel museo nazionale, il museo di Reza Abbassi ed il museo del vetro e della ceramica a Teheran. Oggi, il villaggio di Laleh Jin vicino a Hamedan, è il centro della produzione di vasi in terracotta.

Miniatura
Altra espressione dell'ingegneria artistica iraniana, è la miniatura. L'islam escludeva la rappresentazione di esseri viventi, la scultura non si sviluppò durante il periodo islamico, ma l'arte dell'illustrazione dei libri da a poco a poco nascita ad un'arte pittorica strettamente legata alla letteratura. All'inizio del 13° secolo, la miniatura ha attirato l'attenzione degli artisti iraniani. Gli iraniani che avevano avuto la notizia di quest'arte dai cinesi fecero molti progressi in questo ramo ed inventarono nuovi metodi. Dopo l'invasione mongola (13° secolo), a causa dell'influenza cinese, le pitture diventarono ancora più raffinate e più delicate. Dopo i Mongoli l'età d'oro della miniatura rifiori all'epoca dei Timuridi (1405-1517) e conobbe un nuovo splendore all'epoca dei Safavidi (1501-1722).

 

 

Le miniature hanno per tema di predilezione le coppie di innamorati in abbigliamento tradizionale, i giochi di polo, le scene di caccia ed i monumenti storici. La ricerca del dettaglio e la complessità pittorica delle miniature valgono loro un riconoscimento mondiale. Possono essere dipinte sull’avorio, osso o sul papiro. Oggi, l'avorio non esiste più e non si usa che osso di cammello, di bue o del papiro. Va segnalato che le miniature sull'osso sono più resistenti poiché l'osso non assorbe umidità. Isfahan propone attualmente le più belle miniature del paese.

 Le più vecchie miniature dell’Iran, appartenenti alla scuola di Shiraz, sono quelle presenti nel museo di Reza Abbassi a Teheran. Espone superbi esemplari di miniature vecchie e contemporanee. Si tratta per lo più di lavori di poesia nei quali le pagine della storia sono vicine al testo. Fra i famosi miniaturisti principali del paese, citiamo Kamaloddin Behzad (15° secolo), Reza Abbassi (17° secolo), Hossein Behzad e Mahmoud Farshtcian (20° secolo). Il lavoro che ispirò il più grande numero di miniature, è l'epopea del “ Libro dei Re” di Ferdouvsi (10° secolo), il più grande poeta epico dell’Iran.

Il lavoro del metallo

L'impiego del metallo nelle arti decorative in Iran risale all'antichità. Un pugnale in bronzo datato 3° millennio a.C. fabbricato a Lorestan ed esposto al museo nazionale, attesta dell'anzianità di quest'arte. I più bei oggetti d'oro e d'argento risalgono alla dinastia Achemenidi (550- 330 a.C.) e Sassanidi (224-642 d.C.).

Oggi gli artigiani di Isfahan e di Kerman primeggiano nel lavoro del metallo. I più bei esempi sono esposti nel museo di Reza Abbassi a Teheran.

Scrittura

La scrittura occupa un posto privilegiato nella cultura islamica.All’inizio, era destinata a riprodurre e trasmettere la parola di Dio contenuta nel corano. Molto rapidamente, fu anche usata per fini decorativi in contesti secolari quanto religiosi. Nei paesi musulmani, la scrittura è, dopo l'architettura, la principale arte religiosa. Nel corso dei secoli, gli artisti musulmani hanno inventato un grande numero di stili calligrafici. Quest'arte è stata sempre considerata come una forma d'espressione artistica d'importanza principale.Ancora nei giorni nostri, avere una bella scrittura è propria di un uomo culturato.

 Quest'atteggiamento è apparso molto presto e fin dal periodo degli Abbassidi (750-945), si iniziò a produrre manoscritti insieme a scritture e miniature (come le copie del corano) o illustrati (come alcuni lavori scientifici e storici). L'islam vietava la rappresentazione di essere viventi,quindi i copisti del corano manifestavano tutto il loro talento nel settore della scrittura o della miniatura. La produzione di belle copie del corano è continuata fino ai nostri giorni. L'arte di legatura si è sviluppata nello stesso tempo per raggiungere il suo massimo nel 15° secolo. Fra gli stili calligrafici in Iran il più popolare è il nastaliq. L'eleganza e la leggerezza delle parole ne fanno un complemento ideale ad una pittura o ad una illustrazione del libro.

Lavorazione tessile

Quest'artigianato parte dai Sassanidi (224-642 d.C.). Vedrete in Iran tovaglie e tappezzerie stampati a mano. Il tessuto utilizzato è in generale una tela. Ad ogni colore del motivo corrisponde un blocco di legno di pero inciso. Il migliore della produzione attuale viene da Isfahan e da Damghan.

 Intarsiatura

L'intarsiatura (khatam) è un'arte nazionale iraniana. Shiraz è soprattutto rinominata per i suoi artisti autori dell'intarsiatura. È a partire dall'epoca Safavidi (1501-1722) che comincia la storia di quest'arte delicata che molto rapidamente raggiunge una grande perfezione. All'epoca dei Safavidi l'intarsiatura occupava un posto importante nelle arti. Poiché il gioco dei colori è importante per l'effetto estetico, l'artigiano usa una grande varietà di materiali diversi di cui molte specie di legno, di metalli, d'osso e di vetro. Questa tecnica entra nella fabbricazione di oggetti decorativi.

Broccato e Ricamo

 Secondo gli storici, si trovava già del broccato iraniano due mila anni fa. Era molto cercato dai re e dai principi per decorare i loro palazzi o farsi abiti sfarzosi. Herodote stesso riporta che il broccato iraniano era riconosciuto universalmente. I Romani amavano pararsi per le loro feste,cosi  tanto che a poco a poco gli artigiani di Bisanzio si sono messi a fare delle imitazioni.

 Attualmente, i pezzi di questi broccati che sono esistiti sono pezzi da museo. Sui broccati, si trovano argomenti tipici: personaggi, animali, fiori, scene di caccia, feste o disegni geometrici. Le migliori copie sono conservate nel museo nazionale. Oggi il lavoro di broccato non è più corrente in Iran, ma i tessuti ricamati si trovano ovunque. Il migliore della produzione attuale viene da Kerman

Incrostazione e scultura su legno

 Gli artigiani di Shiraz, di Teheran e di Abadeh eccellevano nell'arte dell'incrostazione e della scultura su legno (moarraq e monabbat). Molte varietà di legno servono da sostegno a delle incrostazioni fatte di legno, d'osso, di conchiglie e di metalli. Questa tecnica entra nella fabbricazione in particolare di tavole.