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conscere iran

Neishabour

Published in: città
on 07/05/2013

Costruita dal re sassanide Shapur І nel III° secolo, Neshabur fu all'epoca isalmica capitale del Khorassan. Fu anche, sotto i Selgiuchidi, uno dei grandi centri intellettuali dell'islam. All’insegnamento mistico si aggiunse quello dispensato dal collegio della Nezamiyah, fondato nel XI° secolo dal grande Vasir Nezam ol-molk, dove insegnavano degli scienziati famosi. Nel 1221, i Mongoli sterminarono la popolazione, massacrando perfino i cani ed i gatti e nel simbolo della distruzione della città che aveva resistito loro, livellarono il suolo dove fu seminato dell’orzo. Neishabur era precedentemente una delle tappe della Via della seta.

A 120 km a sud-ovest di Mashad è situata Neishabur dove si trovano le tombe dei poeti Omar Khayyam, Attar e del celebre pittore contemporaneo Kamal olmolk. Le famose cave del turchese di Neishabour sono nel massiccio di Binalud. I più esperti gioiellieri del mondo conoscono la pietra  "turchese persiano" di Neishabour considerata come la migliore del mondo. In direzione di Neishabur, si visiteranno i villaggi di Fakhr Davud (un caravanserraglio ed un laboratorio di tappeti) e di Ghadamgah (un luogo di pellegrinaggio). Neishabur conserva oggi la sua vocazione principalmente agricola.

 

MEYMAND

Published in: città
on 07/05/2013

Il villaggio di Meymand cosi come quelli di Masuleh, Abyaneh e Kandovan sono interessanti per la loro posizione geografica ed il loro stile architettonico. Sono i più bei villaggi dell'Iran. Questo luogo è molto tranquillo poiché la maggior parte degli abitanti è andata via. Tuttavia, i giorni festivi, è visitato dai turisti iraniani ma raramente da turisti stranieri, poiché per la visita occorre fare un giro sacro. Ma a detta di tutti i turisti che lo hanno fatto, ne vale la pena.

 Situato nella regione di Kerman, Meymand si trova tra Shahre Babak e Rafsanjan. Una delle particolarità di questo villaggio, è che tutte le abitazioni e tutti i luoghi pubblici sono troglodite. Il villaggio risale al 3° millenio a.C. e nelle montagne di Meymand, si sono scoperti dei disegni rupestri risalenti a circa 9000/12000 anni fa.

Essendo nomade, la popolazione del villaggio cambia di stagione in stagione e vive soprattutto d'allevamento. Contrariamente agli altri nomadi del paese che si muovono due volte all’anno, i nomadi qui si muovono tre volte. In pieno inverno restano nelle grotte, in primavera vanno nei campi agricoli ed nei giardini ed in estate ed in autunno, vivono negli ovili.

 Il villaggio conta monumenti storici tutti tagliati nella roccia: tempio del fuoco, hammam pubblico, scuola, moschea, husseinieh (un luogo destinato alle cerimonie religiose dove si commemora il martirio dell’imam Hussein). Meymand usufruisce in primavera ed in estate di un clima fresco il resto dell'anno è molto rigido.

  Una grotta è trasformata in museo antropologico, una seconda dedicata alla feltratura e altre tre trasformate in guest house. La scuola conta 3 grotte che fungono da classe e da ufficio. La classe più grande è larga 5,5 m. Il vecchio hammam pubblico è situato accanto al fiume, ma non funziona più. La moschea del villaggio risale al 1824 ed ha una superficie di120 m² .

KERMANSHAH

Published in: città
on 07/05/2013

Kermanshah è il capoluogo di una regione dallo stesso nome. Questa regione si trova nella parte occidentale del paese ed è predominata geograficamente dai monti Zagros. È una grande città di 850.000 abitanti situata a 1700 m d'altitudine in pieno paese kurdo. Kermanshah si è sviluppata grazie al re sassanide, Bahram IV, alla fine del 4° secolo. Un'importante strada “una volta quella di Bagdad” lasciava Hamedan verso l'ovest e passava per Kermanshah. La prossimità della frontiera e delle vie di passaggio verso Bagdad gli valse tanto prosperità quanto dispiaceri nel corso della storia, in particolare gli attacchi dei missili durante la guerra Iran-Iraq. Gli abitanti di Kermanshah sono kurdi e contrariamente agli altri kurdi del paese, praticano il culto sciita.

Le attrazioni di Kermanshah:

Taqe Bostan

Il Takieh di Moaven olmolk

Il bazar

La moschea del venerdì

Kermanshah è una buona tappa per visitare i bassorilievi di Sare Pol-e Zahab (120 km ad ovest di Kermanshah), la tomba rupestre di Dokkane Davud (3 km prima di Sare pol-e Zahab), il tempio di Anahita a Kangavar (a 90 km da Kermanshah, sulla strada di Kermanshah-Hamedan), i bassorilievi e gli iscritti di Bistun (a 40 km di Kermanshah sulla stessa strada).

Bistun

A 40 km da Kermanshah, in direzione di Hamedan, si trova la località di Bistun, celebre per i suoi bassorilievi e i suoi iscritti achemenidi (550-330 a.C). Molto in alto, su una scogliera inaccessibile e brusca, Dario fece scolpire un bassorilievo che commemora suo trionfo contro gli avversari decisi a levargli il trono nel 522 dopo la morte di Cambise, il figlio ed il successore di Ciro il grande. La scelta della località di Bistun da parte di Dario per fare incidere il suo messaggio non era per nulla casuale, la scogliera si trova direttamente sopra la strada che collegava Ecbatana (attuale Hamedan) a Babilonia.

Questo rilievo è la prima grande opera d'arte del regno di Dario. Tutto attorno al rilievo una iscritta in tre lingue (vecchio persiano, babilonese e elamite) racconta la lotta di Dario per prendere il potere e del suo trionfo finale. L'importanza di questa scrittura ci arriva dall’unico testo di un re achemenide che narra gli eventi storici del suo regno. È studiando queste scritture che l'ufficiale britannico Henry Rawlinson poté, verso il 1838, decifrare il cuneiforme  vecchio persiano e trovare la chiave della scrittura babilonese.